Lunedì, 07 Novembre 2011 00:06

Bagnasco, Bertone e i cattolici in politica

Scritto da  Gerardo

Presentiamo alcuni echi di umori d'Oltretevere, stando a notizie apparse su Repubblica.
Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone questa volta non ha proprio gradito. Ma nessuno nei piani alti dei Sacri Palazzi vaticani osa farne cenno pubblicamente perché la causa del nuovo disappunto che ha colpito il primo collaboratore di Benedetto XVI sta tutta nella attesissima relazione introduttiva fatta a Todi dal cardinale Angelo Bagnasco all'altrettanto attesissimo convegno sul ruolo dei cattolici in politica.


Da giorni, l'entourage di Bertone aveva fatto garbatamente notare che Oltretevere in pochi avevano apprezzato l'annunciata presenza del presidente della Cei ad una assise di laici cattolici indetta per parlare di politica. Un garbato, ma puntuale, appunto colto nei conciliaboli dei monsignori di Curia perché la Segreteria di Stato era stata, praticamente, messa davanti al fatto compiuto quando le scorse settimane fu ufficialmente annunciata la presenza di Bagnasco a Todi. Un appuntamento visto da non pochi osservatori come l'avvio di un processo fondativo di una nuova aggregazione partitica sul modello della ex Dc. Eventualità non auspicata dalle gerarchie pontificie e, tantomeno, da non pochi settori della stessa Conferenza episcopale italiana, specialmente quelli ancora sotto l'influenza del cardinale Camillo Ruini, ex presidente dei vescovi italiani ed attualmente autorevole presidente del Progetto Culturale della Cei. Una cosa - si fa notare in Vaticano - è l'esortazione
che papa Ratzinger è solito fare ai laici cattolici ad essere più presenti sulla scena politica per la promozione dei valori cari alla Chiesa e per lavorare per il "bene comune". Altra cosa è - come ha fatto il cardinale Bagnasco a Todi - "incontrarsi, non solo con i leader dei movimenti e dell'associazionismo cattolico, ma anche con esponenti politici, parlamentari di diversi partiti, sindacalisti, rappresentanti del mondo del lavoro, dando l'impressione di voler dare una linea politica futura" per chissà quali eventuali progetti.

Riserve e velate critiche che, forse, hanno suggerito al presidente della Cei di tenere una prolusione, tutto sommato, di profilo "scontato", dove il punto centrale del discorso è stata la difesa ad oltranza di quei "valori non negoziabili" come la difesa della vita, la famiglia, la scuola, a cui ogni cattolico che si ritiene tale deve far riferimento. Un discorso giudicato "ovvio" tra gli osservatori della Curia pontificia e che alla fine non ha irritato ulteriormente il cardinale Bertone, al quale - non si stancano di rammentare i collaboratori del Segretario di Stato della Santa Sede - compete la titolarietà dei rapporti con le istituzioni socio-politiche italiane, come lo stesso porporato ricordò nella famosa lettera scritta all'indomani della ascesa di Bagnasco al vertice della Cei.

Il sito di Repubblica, sull'intervento di Bagnasco a Todi
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